L’architettura, le statue e le fontane
Il giardino di Villa Pisani manifesta in ogni suo elemento le tre anime di Evelina, dovute, una all’educazione discendente dalla sua famiglia di origine (inglese e fiamminga), una al suo paese di adozione da sposa, e una al suo forte legame con la Turchia e alla cultura islamica. La forte radice inglese, che si esprime nel gusto vittoriano mitigato dal rispetto per la secolare storia dei Pisani, si salda con la tradizione del giardino all’italiana e diviene un armonioso incontro tra un impianto fortemente architettonico e la naturalità del parco circostante. Ma nel giardino sono evidenti i segni che evocano il giardino islamico, come la fontana che sorge al centro dei quattro viali che rappresentano i quattro elementi che governano la vita, l’aria, la terra, l’acqua e il fuoco. Come la presenza dei pavoni di pietra, che sono nella tradizione dei sultani, i custodi della casa, e delle bulbose, specialmente dei tulipani, i fiori di Allah.
Intorno alla metà del 1800 si era affermato, soprattutto in Toscana, il gusto per l’Italianate garden filtrato del gusto Vittoriano. Nel Veneto Asburgico questa tendenza non aveva trovato riscontro se non a Vescovana, dove la proprietaria colta e cosmopolita che poteva vantare tra i suoi ospiti i Principi del Galles, realizzò questo particolare impianto con vasi, statue e fontane, fino a farlo diventare un “unicum” di questa tipologia di giardino.